Andar per Note
Il compositore con la musica in testa ha un grande dono: il fluire incessante delle note, anche di notte, anche nel sonno; sembra che in queste persone scorra un fiume di note, pronte a sgorgare dalla penna del compositore.
Quest’ultimo ha l’obbligo di scrivere ciò che altrimenti andrebbe perduto, creando un pentagramma pieno di pallini che un copista mette in bella copia, un musicista esegue ed interpreta, un fonico immortala in una registrazione digitale. Basta navigare in rete e si scoprono social network con milioni di tracce musicali, di tutti i generi, dalla new age all’ hip-hop. Lungi da ogni giudizio, ogni brano è comunque l’espressione artistica dell’uomo che si è elevato ad artista; c’è chi conoscerà il successo immortale e chi resterà nell’ombra, ma giusto è che ognuno possa coltivare il proprio talento, creando musica e seguendo il proprio destino.
Ricordo ancora quando mi capitò sotto mano l’articolo in cui si parlava della celebre White Christmas di Irving Berlin, un autentico capolavoro degli anni ‘50: ebbene, il figlio vive tuttora con i diritti d’autore sulla canzone che il padre compose allora, grazie a tutti i passaggi sui media ed alle esecuzioni dal vivo che questo brano conosce in tutto il mondo nel periodo del Natale. Che dire, un bel regalo al figlio ma non solo: è un regalo, alla collettività intera, poichè tutti noi siamo debitori verso un tema musicale che ci rende cosi magico il Natale.
Il tema è quella sequenza di note che rende memorabile il pezzo che ascoltiamo e che può assillarci anche per giorni interi, quelle battute che depositiamo noi compositori alle società di diritti d’autore per tutelarne gli interessi morali ed economici.
La musica ed il business attorno ad essa ruotano intorno ai temi, e noi italiani abbiamo avuto parecchi Maestri che hanno composto temi memorabili, tanto nell’Opera quanto nel Cinema: temi memorabili ed indimenticabili, tant’è che la musica italiana è famosa in tutto il mondo grazie alle sue arie senza tempo.
Una curiosità: la musica protetta dalla società d’autore italiana è difficilmente modificabile da arrangiatori senza il consenso scritto ed economico del suo creatore, forse per il grande passato che la musica italiana ha avuto. Tale vincolo all’estero spesso non c’è, sicché l’arrangiatore per coro o per banda che utilizza temi di musica leggera o del cinema, negli Stati Uniti o Giappone tanto per fare un esempio, contribuisce a divulgare ulteriormente il tema con le esecuzioni nei concerti pubblici, rendendo così ancor più celebre e fortunato il creatore del tema.
Sembra incredibile cosa riesca a muovere una sequenza di note, concepita alle volte non dopo ore e ore di studio davanti al pianoforte, ma magari a passeggio col cane o nei momenti di più assoluta libertà.
Altrettanto incredibile è l’emozione che un tema può regalare alle masse e tutto ciò che ne deriva in generale: spesso è criticato il fatto che ci sia una forma di business dietro ai temi e alla musica in generale; ma del resto in qualsiasi forma d’arte nasce un business dietro alle richieste del grande pubblico.
Probabilmente non tutti gli artisti avranno successo “al botteghino”; alcuni sono mossi da altri e ben più nobili obiettivi, magari dalla ricerca e dalla sperimentazione.
Anche questi ultimi, però, dovranno essere eternamente grati a chi, sopra di loro, permette l’accesso a quell’ infinito oceano di idee, suoni e accordi.
Qualunque sia la scelta di un autore, i suoni e le melodie che verranno create potranno arrivare ai cuori di migliaia di persone, rendendo la loro vita cosi invidiata da coloro che la musica la possono, solo vivere passivamente e con la sola facoltà di giudizio, davanti ad uno stereo o allo schermo del computer.
Gabriele Saro